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L'appello di Raztinger alla politica:«No alla dittatura del relativismo»

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Messaggio Da Amministratore Gio Dic 17, 2009 7:46 pm

Nuovo monito del papa contro l’aborto, l’eutanasia, le «disinvolte» sperimentazioni genetiche e il matrimonio tra persone dello stesso sesso contrari alla dignità umana, e un fermo richiamo alla politica affinchè rispetti «la legge naturale» inscritta nell’uomo da Dio. Le leggi che tutelano «la sacralità della vita», ha infatti spiegato il papa all’udienza generale di oggi nell’aula Nervi in Vaticano, sono ispirate «alla legge naturale» inscritta da Dio nell’uomo e «non possono essere abrogate» dall’azione politica. Invece «nel nostro tempo, soprattutto in alcuni Paesi» ha denunciato Ratzinger «si assiste a uno scollamento preoccupante tra la ragione, che ha il compito di scoprire i valori etici legati alla dignità della persona umana, e la libertà, che ha la responsabilità di accoglierli e promuoverli».

Questa responsabilità è demandata da Benedetto XVI soprattutto alla politica la cui azione deve ispirarsi a «una corretta laicità dello Stato che comporta la salvaguardia della libertà religiosa» sbarrando così la strada all’avanzata della «dittatura del relativismo» che «non riconosce nulla come definitivo e lascia come ultima misura solo l’io e le sue voglie».

«Esiste una verità oggettiva e immutabile - ha quindi lanciato il suo monito Raztinger - la cui origine è in Dio, accessibile alla ragione umana e che riguarda l’agire pratico e sociale. Si tratta di un diritto naturale - ha sottolineato - al quale le leggi umane e le autorità politiche e religiose devono ispirarsi, affinchè possano promuovere il bene comune». «Sono conformi all’equità solo quelle leggi - ha scandito0 - che tutelano la sacralità della vita umana e respingono la liceità dell’aborto, dell’eutanasia e delle disinvolte sperimentazioni genetiche, quelle leggi che rispettano la dignità del matrimonio tra l’uomo e la donna».

Obiettivo, quello del bene comune, non ha mancato di osservare il pontefice, che si raggiunge anche attraverso un’azione politica che persegue «la sussidiarietà e la solidarietà, nazionale ed internazionale». Al termine dell’udienza, particolarmente affollata in vista del Natale in un aula Nervi arricchita dall’allestimento di un presepe donato dalle autorità messicane, Benedetto XVI ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Introd, il paesino in Val D’Aosta di cui fa parte la frazione di Les Combes, dove ha trascorso diversi soggiorni estivi, l’ultimo dei quali, l’estate scorsa, segnato dall’incidente al polso.
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